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La consulenza scolastica

Zaino, diario, astuccio e poi …Via! Inizia la scuola!  L’arrivo alla scuola elementare porta con sé aspettative e preoccupazioni da parte dei genitori: è finito il tempo dei giochi, a scuola si va per imparare a leggere e scrivere…

La consulenza scolastica
”…e mio figlio? Cosa farà? Cosa potrà imparare? Come si organizzerà la scuola?...” queste sono alcune delle silenziose domande che spesso i genitori si pongono.

La Legge 104/1992 promuove l’integrazione scolastica dei bambini con disabilità ed in particolare prevede:

  •  il diritto all’insegnante di sostegno;
  •  il diritto all’assistente all’autonomia personale;
  •  il diritto all’assistenza da parte del collaboratore scolastico;
  •  il diritto a poter richiedere alla scuola ausili tecnici ed informatici per l’integrazione scolastica.

Le psicopedagogiste de Il Paese di Oz, facendo riferimento alla normativa vigente (legge 104/92), offrono un servizio di consulenza scolastica a tutti gli utenti del Centro che frequentano la Scuola.

La normativa prevede due incontri scolastici, normalmente uno all’inizio e l’altro verso la fine dell’anno, in cui progettare, concordare e coordinare il progetto educativo del bambino. Agli incontri scolastici partecipano tutti gli attori coinvolti, direttamente o indirettamente, nel lavoro con il bambino: i terapisti di riferimento, la psicopedagogista del Centro, l’insegnante di sostegno, l’assistente educatore, gli insegnanti di classe, il referente Bes (Bisogni Educativi Speciali) della scuola e naturalmente i genitori. Qualora siano attivi altri progetti sul territorio che vedono coinvolti altri operatori (cooperative sociali, volontari, …) e i Servizi Sociali, questi verranno invitati all’incontro. Confrontarsi tra  figure diverse (genitori, insegnanti, terapisti, …) permette di raccogliere molte informazioni e diverse osservazioni sul bambino, consente la condivisione di uno sguardo a 360° sui suoi bisogni e sulle sue necessità e rappresenta un punto di partenza fondamentale per poter lavorare in rete.

È inoltre nostra convinzione che il lavoro abilitativo non può essere confinato alla seduta di riabilitazione ma abbraccia ogni contesto di vita del bambino, in particolare la scuola, dove egli trascorre molto tempo e dove si investono ingenti risorse (soprattutto in termini di personale insegnante ed educativo) che necessitano di essere supportate da una competenza clinica. Quando il dialogo con la Scuola è positivo e consolidato, il percorso del bambino ne beneficia in modo evidente.

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